Ecco l'intervista che gli abbiamo fatto.
FILIPPO: A quanti anni ha iniziato a lavorare? Da chi ha imparato questo mestiere?
Sig. BEPI :Mio papà faceva il contadino ed eravamo 10 figli, ma a me non piaceva lavorare la terra, così a 14 anni ho voluto andare ad imparare a fare il falegname in una piccola bottega. Ho lavorato senza essere pagato per ben 2 anni, ma era giusto così perchè il mio datore di lavoro perdeva tempo ad insegnarmi, ed io imparavo tante cose. Poi, per guadagnare qualcosa sono andato in una fabbrica, ma dopo il lavoro io continuavo a lavorare a casa, in un piccolo laboratorio ricavato nello scantinato. Il direttore della Ditta Lazzaris di Spresiano un bel giorno mi chiese di preparare dei telai per le tele dei quadri e io, che riuscivo a farne tante perchè ero bravo e veloce, gli facevo un buon prezzo. Prima di andare in fabbrica, improntavo il lavoro a mia moglie Natalina, così di giorno lei continuava.Successivamente mi chiesero se ero capace di fare un "filettino" alla cornice, ed io ho provato, poi un altro decoro e così sono partito con questo lavoro.
GIACOMO: Quanti operai avevi quando hai iniziato? Quanti ne hai ora?
Sig. BEPI: Ho iniziato da solo nel 1971, poi ho assunto due ragazzi del befotrofio di Treviso, poi altri due, e adesso l'azienda ha 60 dipendenti tra operai e impiegati e poi ci sono i rappresentanti.
GIULIA: Controlli molto i tuoi operai quando lavorano o ti fidi di loro? Li aiuti?
Sig.BEPI: Sì ,li controllo insieme a mio figlio Giovanni, perchè è un mio dovere, e se sbagliano li correggo, ma nello stesso tempo li aiuto.
VANESSA: Tu vuoi bene ai tuoi operai? Li tratti bene?
Sig. Bepi: Certo che li tratto bene, perchè con incoraggiamento lavorano meglio; gli operai sono come voi alunni e io come la maestra, ma sono anche uno di loro e dò consigli perchè ho esperienza.
EMMA: Ha deciso Lei di far lavorare i suoi figli nell' azienda? Hanno imparato da Lei il lavoro?
Sig.BEPI:Hanno scelto loro e io ne sono felicissimo perchè senza di loro l'azienda non sarebbe così grande e io adesso non sarei qui, avrei smesso prima... Grazie a loro io ora sono qua e mi diverto, passo il tempo.
Hanno imparato da me, certo, il lavoro, ma adesso il metodo è cambiato... una volta bastava una "carta", una "bolletta" che scrivevo io a mano, adesso ci sono i computer, la burocrazia...Però non puoi diventare "grande" se non stai al passo con i tempi e ti apri ...
SABRINA:Quale compito ha Lei all'interno di questa azienda? Adesso che ci sono i suoi figli prendono loro le decisioni, o spetta a Lei l'ultima parola?
Sig.BEPI: Ho il compito di controllare i lavori con mio figlio Giovanni, anzi è lui che a volte mi guida ...però anche lui si consiglia con me, per esempio per le assunzioni. Le decisioni si prendono insieme, con l'unione si fa la forza,è un po' come per la squadra di calcio, tutti insieme...se la squadra è bella carica, vince dappertutto!
MAURO: Ho visto che la sua fabbrica è meccanizzata e tecnologica, ma quando ha iniziato sicuramente usava attrezzi a mano; si ricorda i nomi e ne ha qualcuno da mostrarci?
Sig.BEPI: Certo, anche la mia fabbrica ha ceduto alla tecnologia, ma io mi "tengo alla larga " dal computer, non so usarlo.
A 17- 18 anni io facevo tutto a mano, anche i serramenti, i mobili...
Questi sono alcuni attrezzi fatti con le mie mani, con il legno del pero: la pialla, per tirare dritto il legno, la pialla curva per levigare l'interno delle botti , il graffietto per segnare le misure, la squadra con l'incastro a coda di rondine (senza chiodi o colla), la sponderuola per il battente delle porte...
HANNA:Negli anni il suo lavoro è cambiato:Le piace di più adesso o quello di un tempo?
Sig.BEPI:Il lavoro mi piace sempre,ma forse un po' di più quello di una volta, perchè adesso ho principalmente il ruolo osservatore e controllore.
EMANUELE:Cosa le piace di più del suo lavoro?
Sig.BEPI: Mi piace tutto, ma un po' di più fare proprio il falegname, fare tutto a mano, senza l'aiuto di macchinari complicati..
GIACOMO:Da dove arriva il legno? Quale tipo usate di preferenza?
Sig.BEPI: Arriva dal Brasile,dal Camerun,dall'Austria... comunque è il cliente che sceglie il tipo di legno che più gli piace.
ELENA:Con quali Paesi collaborate? Vendete di più in Italia o all'Estero?
Sig.BEPI:Le vendite sono per un terzo in Italia e due terzi all'Estero.
TAHA: Consiglieresti questo lavoro ai giovani?
Sig. BEPI: Sì, certo, perchè abbiamo bisogno di giovani, ma devono aver voglia di lavorare, perchè se non c'è volontà, meglio non fare niente...perchè non ti diverti neanche. E' così in tutto, se ti piace fallo, altrimenti no.
ISABELLA:In questi anni si parla di crisi nelle varie aziende ...anche la vostra fabbrica ne ha risentito?
Sig.BEPI: Sì,ne ha risentito un po', ma siccome la fabbrica è grande, abbiamo saputo gestire la situazione.
CESARE: Nonno,quando hai iniziato,sapevi già che avresti raggiunto risultati cosi importanti?
Sig.BEPI: Assolutamente no, non ho mai pensato di guadagnare tanti soldi, ma pensavo solo a fare bene il mio lavoro.
Ricordatevi che quando si parte con un progetto, bisogna essere umili, e non pensare a grandi guadagni,bisogna invece apprezzare sempre quello che si ha.
Il Sig. Bepi ci ha salutato con una frase che ci fa molto riflettere:
" UNA VOLTA NON SI AVEVA NIENTE...
MA AVEVAMO TUTTO" .
Grazie di cuore, per tutto.