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domenica 8 novembre 2015

La V^ B visita l' Azienda "Salvadori Cornici" e Intervista il fondatore, Signor Giuseppe Salvadori

La nostra visita alla 




La classe V^ B con le maestre e i titolari dell'Azienda "Salvadori Cornici"

Mercoledì 21 ottobre, noi alunni della classe V^B siamo andati a visitare l'Azienda Salvadori Cornici, fondata dal nonno del nostro compagno Cesare.


Accolti calorosamente, abbiamo iniziato la nostra visita con una bella foto davanti l'ingresso della ditta con i titolari e le maestre.



La nostra guida durante tutta la visita è stato il signor Nerio Salvadori, papà di Cesare,  che con grande pazienza e simpatia ci ha guidati tra i vari reparti spiegandoci i macchinari, le tecniche di lavorazione del legno, i vari manufatti...




Prima tappa è stato il deposito del legname, che contiene circa 700 m cubi di legna di molte varietà, ad esempio l'Ayous che proviene dal Camerun, l'Araucaria dal Brasile...legno esclusivamente di piantagione, perchè non si possono distruggere le foreste!




Successivamente ci siamo diretti verso il locale caldaia, un grandissimo impianto a bio massa, che alimenta e riscalda l'intera fabbrica bruciando i trucioli e la segatura prodotti dalla lavorazione del legno. Sabrina non è entrata nel locale perchè produceva parecchio rumore e le sembrava volesse esplodere.

Il locale "Caldaia"

Il "Locale Caldaia"

Anche nel reparto segheria c'erano rumori assordanti e fastidiosi prodotti dalle macchine (oramai tutte computerizzate), e di ognuna Nerio ci ha spiegato la funzione.





Quella che forse ci ha impressionato di più è stata la "multilame" un macchinario per segare il legno che può avere ben 12 lame contemporaneamente, per segare tavole e pannelli di grandi dimensioni. 



"La macchina multilame"


Abbiamo visto anche una vecchia e ormai superata macchina per piallare il legno, che usava il nonno di Cesare tanti anni fa, ma che adesso viene messa in funzione raramente, ad esempio per qualche campionatura visto che lavora con un pezzo alla volta.



"Piallatrice antica"
  

Il Signor Nerio poi ci ha permesso di usare, (per modo di dire) una levigatrice con la quale abbiamo ridotto di spessore delle assi per ricavarne delle asticciole per appendere cartelloni e disegni nella nostre aule.




Successivamente siamo passati al reparto verniciatura che viene quasi esclusivamente fatta con vernice all'acqua; alcune vernici profumavano di carota, di menta....
Su alcune griglie erano appoggiate ad asciugare tante asticciole, ben bene in riga da sembrare i tasti di un pianoforte.

A volte però, una semplice colorazione e verniciatura non basta a soddisfare i clienti più sofisticati che richiedono la doratura delle loro cornici.
In un reparto apposito abbiamo conosciuto la signora Paola, che si occupa da ben 46 anni della "doratura a mano" con foglia oro o argento. Con molta gentilezza e professionalità di ha insegnato i segreti di questa tecnica che abbia sperimentato rifinendo piccole cornici.


"La signora Paola, esperta di doratura a mano"



"Tutti all'opera..."


"...qualcuno ha già finito!"






Oltre alla nostra curiosità, a metà mattina, abbiamo soddisfatto anche la "nostra  gola", gustando una ricca merenda che ci è stata gentilmente offerta, e poi ci siamo diretti al primo piano dell'Azienda dove si trovano gli uffici e la mostra campionaria; abbiamo notato oggettistica varia, piccoli quadretti dipinti su tavolette di legno, ma anche grandi tele e striscioni stampati con una stampante all'avanguardia chiamata PLOTTER. 



Qui abbiamo conosciuto il fondatore dell' azienda, il signor Giuseppe, nonno di Cesare, amichevolmente soprannominato Mastro Geppetto, il quale ci ha concesso una lunga intervista; gli abbiamo rivolto molte domande alle quali lui, con semplicità e schiettezza,  a volte sorridendo e a volte commovendosi, ha dato risposte molto significative che ci hanno fatto riflettere ... ad esempio su tutto ciò che le generazioni prima di noi non avevano. E così mentre lui parlava, anche gli occhi di alcuni di noi si sono velati ...





INTERVISTA AL FONDATORE DELL'AZIENDA

 "LAVORO,FATICA E PASSIONE".


Dopo aver visitato l' Azienda , ne abbiamo intervistato il fondatore:   il  Sig. GIUSEPPE SALVADORI.

"La  calorosa accoglienza di Nonno Bepi"


Ve lo presentiamo.

Il Signor Bepi Salvadori ha imparato il suo mestiere in bottega a 14 anni, in una piccola ditta di Spresiano, dove ha lavorato senza paga per 2 anni, come tanti ragazzi dell'epoca. Ma in bottega Bepi ci va ancora, nella sua però, tutti i giorni, tutte le mattine, in bici, molto prima dell'arrivo dei suoi operai.
Sì, anche adesso che ha quasi 80 anni e potrebbe godersi il meritato riposo, e guardare con soddisfazione tutto ciò che è riuscito a creare.








Ecco l'intervista che gli abbiamo fatto.


FILIPPO: A quanti anni ha iniziato a lavorare? Da chi ha imparato questo mestiere?

Sig. BEPI :Mio papà faceva il contadino ed eravamo 10 figli, ma a me non       piaceva lavorare la terra, così a 14 anni  ho voluto andare ad imparare a fare il falegname in una piccola bottega. Ho lavorato senza essere pagato per ben 2 anni, ma era giusto così perchè il mio datore di lavoro perdeva tempo ad insegnarmi, ed io imparavo tante cose. Poi, per guadagnare qualcosa sono andato in una fabbrica, ma dopo il lavoro io continuavo a lavorare a casa, in un piccolo laboratorio ricavato nello scantinato. Il direttore della Ditta Lazzaris di Spresiano un bel giorno mi chiese di preparare dei telai per le tele dei quadri e io,  che riuscivo a farne tante perchè ero bravo e veloce, gli facevo un buon prezzo. Prima di andare in fabbrica, improntavo il lavoro a mia moglie Natalina, così di giorno lei continuava.Successivamente mi chiesero se ero capace di fare un "filettino" alla cornice, ed io ho provato, poi un altro decoro e così sono partito con questo lavoro.


GIACOMO: Quanti operai avevi quando hai iniziato? Quanti ne hai ora?

Sig. BEPI: Ho iniziato da solo nel 1971, poi ho assunto due ragazzi del befotrofio di Treviso, poi altri due, e adesso l'azienda ha 60 dipendenti tra operai e impiegati e poi ci sono i rappresentanti.


GIULIA: Controlli molto i tuoi operai quando lavorano o ti fidi di loro? Li aiuti?

Sig.BEPI: Sì ,li controllo insieme a mio figlio Giovanni, perchè è un mio dovere, e se sbagliano li correggo, ma nello stesso tempo li aiuto.


VANESSA: Tu vuoi bene ai tuoi operai? Li tratti bene?

Sig. Bepi: Certo che li tratto bene, perchè con  incoraggiamento  lavorano meglio; gli operai sono come voi alunni e io come la maestra, ma  sono anche uno di loro e dò consigli perchè ho esperienza.


EMMA: Ha deciso Lei di far lavorare i suoi figli nell' azienda? Hanno imparato da Lei il lavoro?

Sig.BEPI:Hanno scelto loro e io ne sono felicissimo perchè senza di loro l'azienda non sarebbe così grande e io adesso non sarei qui, avrei smesso prima... Grazie a loro io ora sono qua e mi diverto, passo il tempo.
Hanno imparato da me, certo, il lavoro, ma adesso il metodo è cambiato... una volta bastava una "carta", una "bolletta" che scrivevo io a mano, adesso ci sono i computer, la burocrazia...Però non puoi diventare "grande" se non stai al passo con i tempi e ti apri ...



SABRINA:Quale compito ha Lei all'interno di questa azienda? Adesso che ci sono i suoi figli prendono loro le decisioni, o spetta a Lei l'ultima parola?


Sig.BEPI: Ho il compito di controllare i lavori con mio figlio Giovanni, anzi è lui che a volte mi guida ...però anche lui si consiglia con me, per esempio per le assunzioni. Le decisioni si prendono insieme, con l'unione si fa la forza,è un po' come per la squadra di calcio, tutti insieme...se la squadra è bella carica, vince dappertutto!


MAURO: Ho visto che la sua fabbrica è meccanizzata e tecnologica, ma quando ha iniziato sicuramente usava attrezzi a mano; si ricorda i nomi e ne ha qualcuno da mostrarci?


Sig.BEPI: Certo, anche la mia fabbrica ha ceduto alla tecnologia, ma io mi "tengo alla larga " dal computer, non so usarlo.
A 17- 18 anni io facevo tutto a mano, anche i serramenti, i mobili...






Questi sono alcuni attrezzi fatti con le mie mani, con il legno del pero: la pialla, per tirare dritto il legno, la pialla curva per levigare l'interno delle botti , il graffietto per segnare le misure, la squadra con l'incastro a coda di rondine (senza chiodi o colla), la sponderuola per il battente delle porte...



HANNA:Negli anni il suo lavoro è cambiato:Le piace di più adesso o quello di un tempo?

Sig.BEPI:Il lavoro mi piace sempre,ma forse un po' di più quello di una volta, perchè adesso ho principalmente il ruolo osservatore e controllore.


EMANUELE:Cosa le piace di più del suo lavoro?

Sig.BEPI: Mi piace tutto, ma un po' di più fare proprio il falegname, fare tutto a mano, senza l'aiuto di macchinari complicati..


GIACOMO:Da dove arriva il legno? Quale tipo usate di preferenza?

Sig.BEPI: Arriva dal Brasile,dal Camerun,dall'Austria... comunque è il cliente che sceglie il tipo di legno che più gli piace.


ELENA:Con quali Paesi collaborate? Vendete di più in Italia o all'Estero?

Sig.BEPI:Le vendite sono per un terzo in Italia e due terzi all'Estero.


TAHA: Consiglieresti questo lavoro ai giovani?

Sig. BEPI: Sì, certo, perchè abbiamo bisogno di giovani, ma devono aver voglia di lavorare, perchè se non c'è volontà, meglio non fare niente...perchè non ti diverti neanche. E' così in tutto, se ti piace fallo, altrimenti no.


ISABELLA:In  questi anni si  parla di crisi  nelle varie aziende ...anche la vostra fabbrica ne ha risentito?

Sig.BEPI: Sì,ne ha risentito un po', ma siccome la fabbrica è grande, abbiamo saputo gestire la situazione.


CESARE: Nonno,quando hai iniziato,sapevi già che avresti raggiunto risultati cosi importanti?

Sig.BEPI: Assolutamente no, non ho mai pensato di guadagnare tanti soldi, ma pensavo solo a fare bene il mio lavoro.
Ricordatevi che quando si parte con un progetto, bisogna essere umili, e non pensare a grandi guadagni,bisogna invece apprezzare sempre quello che si ha.

Il Sig. Bepi ci ha salutato con una frase che ci fa molto riflettere:

" UNA VOLTA NON SI AVEVA NIENTE...
 MA AVEVAMO TUTTO" .



Grazie di cuore, per tutto.






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